giovedì 9 novembre 2017

Ultime notizie dalle Antiche Strade


Ciao a tutti e bentrovati.
La mia latitanza è imperdonabile, lo so, ma i miei ritmi hanno ricominciato a farsi frenetici e trovare il tempo per scrivere anche un semplice articolo per il blog può diventare complicato.
Dove eravamo rimasti? Ah si, al Cammino Materano e alla Via Flavia.
Tirando le somme di queste ultime due scarpinate posso dirvi che sono state due esperienze fantastiche, diverse fra loro eppure così simili, una vera manna per gli occhi, per la testa e per il mio cuore vagabondo.

I quattro giorni in Puglia mi hanno permesso di conoscere una parte dell’Italia che non conoscevo assolutamente; farlo avendo come guide tre ragazzi pieni di sana passione per il proprio territorio è stato un valore aggiunto. Angelo, Claudio e Lorenzo mi hanno parlato di storia, di botanica, di geologia e geografia, e, last but not least, di enogastronomia. Come dimenticare il Padre Peppe (nocino tipico della zona di Altamura), i deliziosi formaggi della Masseria Scalera (un luogo di grande accoglienza), la pignatta (ciotola di coccio contenente stufato di pecora e coperta da una pizza) mangiata a Matera. E poi i Trulli, la steppa murgiana, i fichi presi dagli alberi, il finocchietto selvatico, le gravine e tutto il resto. Mi sono ripromesso di tornarci in un futuro prossimo, per il Cammino e per rivedere i miei nuovi amici.


La Via Flavia è stata altrettanto ricca, per tanti motivi. Il primo è sicuramente l’allegra presenza, durante i cinque giorni di Cammino, di Gregorio, amico di vecchia data, scomparso e poi ritrovato, che voleva a tutti i costi provare a fare un’esperienza di questo genere. Il secondo è la bellezza profonda della costa del Friuli Venezia Giulia, del suo splendido mare e della sua gente. Renato Cavaliere, artefice del Cammino, ci ha regalato se stesso per la prima tappa e soprattutto ha fatto si che potessimo camminare insieme alle Mule di Monfalcone (Vivi, Mirella, Dolly e Cristina). Ho imparato tanto da questi giorni bellissimi: ho scoperto cos’è l’Osmiza (cin cin), ho visto una trincea didattica (brividoni), e soprattutto ho assaggiato il Pelinkovac, un superbo digestivo che non è proprio friulano, bensì balcanico, ma che qui è dilagato senza pietà, e ne siamo tutti molto contenti.


L’inverno si avvicina con le sue piogge, i suoi freddi e tutto il resto ma molte novità bollono in pentola insieme a zuppe e risotti.
La prima è che il nuovo libro “I giorni di Postumia” sta per uscire; manca veramente poco, roba di giorni, ed io sono eccitatissimo. Il Cammino della scorsa estate, 932 km. da Aquileia a Genova lungo la Via Postumia, rivive fra le pagine di questo volume pieno di storie, aneddoti, emozioni e farcito dalle incursioni di un bizzarro alter ego in armatura. Ma non voglio svelarvi troppo, gli spoiler sono una calamità naturale; verrò in molte città e paesi d’Italia a parlarne e lo saprete per tempo: date, luoghi, orari ecc. ecc.
Nel frattempo… nel frattempo non mi fermo mai: la prossima settimana (dal 16 al 23) su Note, settimanale delle Ferrovie dello Stato per pendolari e viaggiatori, uscirà un mio mini racconto intitolato Mach 5; non ha nulla a che vedere con i pellegrini e tutto il resto ma parla, in qualche modo, di lentezza. Non ve lo perdete, lo trovate nelle più importanti stazioni, generalmente alle biglietterie.


Sto lavorando alla revisione del nuovo romanzo (in uscita il prossimo anno) ed è un po’ come riscriverlo da capo; ho appena finito la seconda e domani inizierò la terza, sperando sia l’ultima… ma noi perfezionisti siamo una tragedia.

Infine posso dirvi che il prossimo maggio, un mese che adesso sembra così lontano, sarò nuovamente in Cammino, un itinerario bellissimo da…
Mi sa che, come da tradizione, lo saprete solo all’ultimo.

Vi voglio bene; buon Cammino a tutti.