venerdì 29 settembre 2017

Seguendo il mare, metro dopo metro


Seconda tappa, da Trieste a Duino, 24 km.


Tappa sorprendente quella di oggi, un lungo alternarsi di sentieri e strade con un comune denominatore: il mare.
Ma andiamo con ordine.
Trieste è flagellata da un forte vento freddo, non la famosissima bora (dio ce ne scampii), più un borino, suo fratello minore sia per velocità che per gradazione. Il mare si increspa e le barche ormeggiate ondeggiano all'unisono scatenando la cacofonia tipica di cime, alberi, e tutte le altre parti che compongono la struttura che sorregge le vele. 
Attraversiamo la città costeggiando la ferrovia lungo una ciclabile, e per un po' la vista non e un granché, ma quando arriviamo a Barcola il mare si mostra nuovamente ed è un incontro ravvicinato bellissimo e duraturo, almeno fino al Castello di Miramare, primo punto tappa.

È un luogo magico, a picco sul mare e circondato, alle spalle da un grande parco pieno di vialetti e stradine. Facciamo una sosta ed è qui che, ahimè, mi accorgo di aver perso la mia mascotte, l'asinello di peluche che avevo trovato sul Cammino Materano. Non so come è potuto succedere ma so che mi dispiace molto perché mi ci ero già affezionato.
Ripartiamo in salita e, dopo aver sotto-passato la ferrovia, cominciamo a camminare su un largo sentiero panoramico con gli occhi che spaziano liberi sull'enorme distesa di acqua alla nostra sinistra, ed è pura gioia. La natura è rigogliosa, le contorte silhouette dei pini si stagliano nitide contro l'azzurro del cielo e i fiori gialli del topinambur fanno da rafforzativo a tanta bellezza; incontriamo anche un albero di corbezzolo gravido di frutti, e alcuni finiscono inevitabilmente fra le nostre fauci voraci. 

Si continua così per un po', poi, ad un incrocio prendiamo il sentiero dei pescatori e poi quello della salvia, impervio e ardito ma dal fascino esagerato. È lui che ci porta fino a Sistiana, dove mettiamo il timbro sulla credenziale nel locale ufficio turistico; da lì in poi si cammina lungo il sentiero Rilke, più docile e panoramico, che, passando sopra il castello di Duino, ci porta dolcemente fino al villaggio dei pescatori, punto di arrivo della tappa.
Solo altre due righe per dirvi che se eravamo soddisfatti della tappa, la cena alla Cooperativa dei pescatori ha alzato ulteriormente il nostro livello di godimento.
Una giornata bella, bellissima, impossibile da dimenticare.

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